Il Jazz in Europa by Guido Michelone

Il Jazz in Europa by Guido Michelone

autore:Guido Michelone [Michelone, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Il primo libro italiano sul Jazz europeo
ISBN: 9788860535535
editore: Gruppo Editoriale Volontè & Co. S.r.l. - Casa Musicale Eco
pubblicato: 2016-10-06T22:00:00+00:00


1973. Dave Holland. Conference Of The Birds

Gli Europeans In America 1950-2016

L’autore del disco, contrabbassista inglese che vive dagli anni Settanta negli Stai Uniti, unanimamente ritenuto un grande virtuoso del proprio strumento, nonché un leader e un compositore di prim’ordine, ricorda che i suoi inizi avvengono all’interno del trad, in una band minore che suona gli arrangiamenti originali degli Hot Five di Louis Armstrong. All’epoca la scena jazz, blues, rock nel Regno Unito è singolare e vivacissima e Holland lavora via via con Derek BIley, John McLaughlin, Tony Oxley, Mike Westbrook. La leggenda poi vuole che Mlies Davis lo senta per caso suonare in un club di Londra e lo voglia subito con sè: quel che è certo è che il biondo Dave - soprattutto al basso elettrico che presto abbandonerà - suoni nei dischi e nei concerti del grande trombettista che sta compiendo l’ennesima rivoluzione chiamata jazzrock.

Dave tuttavia sembra più interessato al free, al punto da formare, appena dopo, un trio alla pari con Chick Corea e Barry Altschul, che diventa il celebre quartetto Circle con l’arrivo di Anthony Braxton; tenendo altresì conto che Holland diventa membro del trio di Sam Rivers, ecco che il cerchio si chiude, con il quartetto approntato per Conference Of The Birds, comprendente appunto il batterista e i due fiati, nell’album che segna l’esordio da leader e il primo di una lunga serie di grandi dischi - benché questo resti il capolavoro assoluto - in compagnia di altre grandi firme del nuovo jazz statunitense: Kenny Wheeler, Steve Coleman, Steve Nelson, Chris Potter risultano i partner più assidui.

Le ragioni dell’importanza di Conference Of The Birds quale simbolo degli Europeans In America consiste tanto nella felice combinazione delle forze in campo, quanto nella capacità di ingegnarsi con posizioni adatte alle situazioni circostanti. Tornato a tempo pieno allo strumento acustico, Holland manifesta, nel disco, idee chiarissime su quest’ultimo e sul proprio ruolo leaderistico, sostenendo il contrabbasso quale vettore di un discorso sonoro in grado di integrare al meglio gli altri tre strumenti: nel comporre i sei brani dell’album Dave pensa infatti anche alle peculiarità del percussionismo di Altschul e del multistrumentismo di Braxton e Rivers, che arrivano a suonare ben otto diversi fiati in tutto.

Conference Of The Birds risulta quasi un concept album dai risvolti autobiografici, ponendosi come lo specchio del momento in cui prende vita; infatti il titolo e i contenuti si rifanno all’esistenza di Holland a Londra quando abita in una casa dotata di un piccolo giardino: qui all’alba, tra le quattro e le cinque, diversi uccellini si riuniscono a uno a uno mettendosi a cantare, intonando ciascuno il proprio inno liberatorio. Di conseguenza a Dave vien voglia di avvicinarsi e immortalare l’identico spirito dei pennuti ascoltati, condividendolo con gli altri tre jazzisti e comunicando al pubblico che lo desidera.

Quindi la “conferenza degli uccelli” inizia con Four Winds, un pezzo fulminante, quasi un bebop avveniristico su tempi piuttosto veloci, su cui spicca il volo il tenore di Rivers e a ruota il soprano di Braxton, entrambi a proprio agio, nonostante la prima volta assieme.



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